Egitto, la rivolta prevista in un fumetto

Il 25 gennaio 2011 la società civile egiziana manifesta per le strade dell’Egitto come mai si era visto negli ultimi 30 anni. In contemporanea con le manifestazioni che stanno sconvolgendo il mondo arabo, la casa editrice “il Sirente” pubblica il primo graphic novel del mondo arabo Metro” di Magdy El Shafee, che catapulta il lettore negli scontri tra polizia e manifestanti nelle piazze del Cairo e denuncia le ingiustizie, la corruzione, l’oppressione che il popolo egiziano subisce ogni giorno.

Romanzo a fumetti, ambientato al Cairo, nel bel mezzo dell’insicurezza che investe la sfera finanziaria, ma non risparmia neanche quella sociale. Il protagonista è il signor Shihab, un software designer che, non riuscendo a pagare il debito contratto con uno strozzino, organizza una rapina in banca per risolvere definitivamente i problemi finanziari. Per realizzare l’impresa si avvarrà della complicità dell’amico Mustafà il quale lo lascerà a bocca asciutta e fuggirà con la refurtiva.
“Metro” è un thriller, una storia d’amore e un romanzo politico metropolitano che si anima dietro le quinte e nei sotteranei dell’affascinante e decadente Cairo.

Oltre a “Metro” la casa editrice il Sirente ha proposto un affresco dell’Egitto contemporaneo attraverso la sua letteratura più innovativa: dal best-seller Taxi” dell’autore Khaled Al Khamissi dove si raccontano gli ultimi 30 anni di storia egiziana attraverso le voci sagaci dei tassisti cairoti, ai sogni fantastici dei giovani egiziani raccontati dal blogger Ahmed Nàgi nel suo “Rogers, passando per l’oppressione descritta dalla dissidente Nawal al-Sa’dawi nel suo ultimo lavoro “L’amore ai tempi del petrolio.

“Non ci bastano i cambiamenti decisi da Mubarak – afferma Magdy El Shafee in un’intervista da piazza Tahrir al Cairo, dove partecipa alle manifestazioni – non ci basta la nomina di Omar Suleiman come suo vice. Entrambe fanno parte dello stesso governo di corrotti. Noi vogliamo un cambiamento vero”. Il Cairo, 29 gen. – (Adnkronos/Aki)

L’anziano rai’s Hosni Mubarak, con il suo sistema, ”ha ucciso i sogni dei giovani egiziani: per il futuro vogliamo piu’ sogni e meno corruzione”, afferma Khaled Al Khamissi. Il Cairo, 29 gen. – (Adnkronos/Aki)

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