Questo libro contiene immagini e personaggi che somigliano a uomini e politici realmente esistenti

| TG3 | Venerdì 1 aprile 2011 | Romana Fabrizi |

Tradotto in italiano poco prima di essere censurato e ritirato dalle librerie in Egitto, “Metro” è un fumetto che ha denunciato la vigilia della rivolta, la crisi della società civile sotto Mubarak, dando il via alla liberalizzazione della cultura. Sentiamo Romana Fabrizi.
“Questo libro contiene immagini e personaggi che somigliano a uomini e politici realmente esistenti”. È la frase sulla quarta di copertina di “Metro”, libro a fumetti di Magdy El Shafee. La frase non è di presentazione ma di recensione, ricalca la sentenza del tribunale del Cairo che ha censurato e ritirato il libro. Romanzo politico, metropolitano che denuncia con disegni taglienti come lame corruzione e clientelismo in Egitto. Racconta la storia di alcuni blogger egiziani, le ingiustizie, la crisi finanziaria e sociale, si lega alle radici della rivolta contro Mubarak.
Arrivato in Italia prima di essere sequestrato, si legge al contrario come i giornali arabi, cominciando dall’ultima pagina. Denuncia la natura dispotica del regime, un attimo prima che cominci la rivolta il 25 gennaio 2011 quando la società civile manifesta per le strade d’Egitto come non si era mai visto negli ultimi 30 anni, fino alla caduta di Mubarak.
Il fumetto è solo per grandi, specifica l’autore nell’edizione araba, in realtà solo per pochi, per chi è riuscito a comprarlo prima che venisse ritirato dalle librerie del Cairo.

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