Santinaria.it (Ilaria Guidantoni, 1 gennaio 2018)

Fuori da Gaza : Selma Dabbagh

Santinaria.it (Ilaria Guidantoni, 1 gennaio 2018)

“Fuori da Gaza” di Selma Dabbagh

Fuori da Gaza : Selma Dabbagh
Selma Dabbagh, “Fuori da Gaza”, 2017

Un romanzo originale nello sguardo sul conflitto palestinese, attraverso la diversa prospettiva di due fratelli, Rashid e Iman, che cercano una via di fuga da Gaza o per Gaza, l’uno cercando di stare fuori dal conflitto, l’altra immergendosi nell’impegno civile. Il libro, romanzo a tutti gli effetti, con una bella scrittura, fluida e a tratti lirica, un’architettura ben equilibrata tra riflessione intima, dialoghi, intreccio con una vena da noir psicologico, mette in luce come sia inevitabile lo sguardo sull’attualità per chi è legato a un Paese mediorientale.

Il romanzo Fuga da Gaza dell’autrice anglo-palestinese Selma Dabbagh, definito dalla BBC Radio ‘Incendiario’, Guardian Book of the year per due anni consecutivi, segue le vite di Rashid e Iman nel loro tentativo di costruirsi un futuro nel bel mezzo dell’occupazione, il fondamentalismo religioso e le divisioni tra le varie fazioni palestinesi. Ambientato tra Gaza, Londra e il Golfo. E’ interessante la scelta diversa, in qualche modo accennata, senza diventare del tutto trasparente dall’autore, dei due fratelli e anche la reazione rispetto alla rivelazione sulla madre e sul suo passato, che vogliamo lasciar scoprire al lettore. Lo scavo psicologico è ben ritagliato dall’autrice che lascia emergere i caratteri dalla quotidianità della vita e soprattutto riunisce i protagonisti intorno a Rashid in occasione di un incidente, l’arresto per sospetto di terrorismo, costruendo un microcosmo di personalità. La narrazione cattura l’attenzione attraverso il disvelarsi delle frustrazioni come delle energie del mondo arabo contemporaneo, pieno di contraddizioni, troppo familiare con guerre e conflitti ma per fortuna qualche volte animoso nel non rassegnarsi, anche se con vie che possono portare a traguardi molto diversi tra di loro: l’impegno in prima linea, il sacrificio e il rischio di finire carnefice per combattere il boia; o in fuga. E’ interessante, trovo, la posizione di Rashid che senza giudicare chi è attivo nell’impegno civile, vuole tenersi lontano da tutto non per pigrizia, menefreghismo – almeno così non sembra – ma forse per la voglia di realizzare una vita “normale”, a prescindere se mai sia possibile, da quello scenario di guerra che invade tutte le pagine della letteratura di quelle terre. La storia comincia con Gaza sotto bombardamento israeliano, sono le 8:00 di sera e Rashid sta fumando uno spinello sul tetto della casa di famiglia, dopo aver ricevuto una notizia importante: ha vinto una borsa di studio per Londra, la via di fuga che stava aspettando. Iman, la sua sorella gemella, un’attivista molto rispettata per l’impegno sul campo, viene contattata dall’ala islamica del centro culturale che frequenta: le propongono di farsi esplodere in un attentato suicida… L’azione corre tra tra Gaza, Londra e il Golfo, il fondamentalismo e le tragedie quotidiane di una sorta di perpetua guerra civile. Un’autrice che riesce ad essere narratore a tutto tondo senza dimenticare il quadro politico.

Selma Dabbagh (Dundee, Scozia, 1970) è una scrittrice britannica di padre palestinese e madre inglese. La parte palestinese della famiglia di Selma viene da Jaffa, dove suo nonno è stato arrestato numerose volte dagli inglesi per le sue opinioni politiche. La famiglia fu costretta a lasciare Jaffa nel 1948, quando suo padre, allora un ragazzo di dieci anni fu colpito da una granata gettata dai gruppi sionisti. La famiglia si è rifugiata in Siria per poi trasferirsi in diverse parti del mondo. Selma Dabbagh ha vissuto in Arabia Saudita, Kuwait, Francia e Bahrein e ha lavorato come avvocato per i diritti umani a Gerusalemme, Il Cairo e Londra. “Fuori da Gaza” è il suo primo e acclamato romanzo, Guardian Books of the year per due anni consecutivi è stato tradotto in francese e arabo.

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