Gli scrittori

La Repubblica | Venerdì 5 giugno 2009 | Francesca Caferri |

Mohsin Hamid: “Un uomo sincero” QUELLO che mi ha davvero impressionato nel discorso di Obama è stata la sincerità che ho visto quando diceva di volere relazioni diverse da quelle che ci sono state finora fra gli Stati Uniti e i musulmani. La tensione fondamentale che vedo in Obama è quella fra un uomo sincero, quando dice di voler cambiare le cose, e il presidente degli Stati Uniti, che invece ha la responsabilità di difendere gli interessi americani. Cerca un equilibrio fra queste due forze: se riuscirà a trovarlo ce lo dirà soltanto il tempo. Marina Nemat: “Basta estremismi” HO APPREZZATO soprattutto il passaggio in cui Obama ha detto che dobbiamo affrontare l’ estremismo in ogni sua forma. Inoltre è stato molto importante il fatto che abbia ammesso che la reazione degli Stati Uniti all’ 11 settembre è stata illogica e che li ha portati ad allontanarsi dai propri ideali e dalla protezione dei diritti umani. E infine mi è piaciuto che abbia messo l’ accento sulla libertà di religione, sui diritti delle donne e sull’ importanza della non proliferazione nucleare: nessun paese dovrebbe avere armi nucleari. Fatima Mernissi: “Una rivoluzione” IL SUO discorso è una rivoluzione perché ha identificato la religione con la pace, e ha invitato a rispettare gli altri anche se non li conosci. Semplicemente incredibile fino a poco tempo fa. È bello sentire un presidente degli Stati Uniti che non parla solo in termini di merci: oggi mi pare che nessuno si curi più di produrre amore, invece che odio. Eppure è un bene prezioso, che ci vuole molto a far crescere. Se la società smettesse di concentrarsi sulla paura e pensasse a trasmettere amore, staremmo tutti meglio. Khaled Al Khamissi: “Troppa religione” SONO molto deluso: Obama ha scelto di usare lo stesso linguaggio religioso di Bush. Non sa che l’ università del Cairo è stata fondata da scrittori e intellettuali laici? Ha parlato a me come musulmano: ma io sono prima di tutto un egiziano, un laico, un arabo. E poi ha parlato in modo molto irrealistico, il bene e il male. Lavorare insieme è bene. Il terrorismo è male. Ma queste divisioni non esistono nella realtà: in ognuno di noi c’ è il bene e c’ è il male. Sì, lo ammetto: il mio giudizio globale è negativo. DAVANTI ALLA TV Dall’ alto in basso, il discorso di Obama seguito in televisione a Tirana, a Gaza City da alcuni militanti di Hamas e da una famiglia di Calcutta.

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