Pensieri dal carcere (P. Clémenti)

 12,50

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TRADUZIONE DAL FRANCESE DI SIMONE BENVENUTI

Il suo libro è una testimonianza contro il codice penale italiano risalente al fascismo, contro il regime carcerario e la società repressiva, perché nelle celle ci sia più luce e umanità.

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Descrizione

“Il mattino del 24 luglio 1971 suonano all’appartamento romano di un’amica di Pierre Clémenti dove l’attore risiede. Suo figlio Balthazar, di cinque anni, apre la porta. È la polizia in borghese che viene a fare una perquisizione, ben sapendo quel che sta cercando: pochi grammi di cocaina e qualche briciola di haschisch. (Suo figlio dirà poi che era stata la polizia stessa a nascondere la cocaina sotto al letto dicendogli: «Non è nulla, riaddormentati»). Tutto porta a credere che il potere voglia creare un esempio clamoroso. L’arresto di Pierre Clémenti, star del cinema e al contempo icona della controcultura, fa grande scalpore. L’attore viene rinchiuso nella prigione di Regina Coeli sulla base di semplici sospetti, mentre nega di essere stato a conoscenza della presenza della droga nell’appartamento. Aspetterà otto mesi prima di essere giudicato. Condannato a due anni di reclusione, ottiene l’archiviazione in appello dopo diciotto mesi di detenzione. Pierre Clémenti ne uscirà segnato a vita. Il suo libro è una testimonianza contro il codice penale italiano risalente al fascismo, contro il regime carcerario e la società repressiva, perché nelle celle ci sia più luce e umanità.” [Balthazar Clémenti]

Pubblicato per la prima volta nel 1973 e apparso nuovamente nel 2005 presso le edizioni Gallimard, “Pensieri dal carcere” ripercorre attraverso riflessioni e flash narrativi l’esperienza carceraria dell’attore e regista: l’arresto, l’arrivo nel carcere di Rebibbia e poi in quello di Regina Coeli, l’incontro con l’umanità repressa e dimenticata, la cruda realtà delle rivolte e delle rappresaglie, l’annullamento spirituale ancor prima che fisico, l’ipocrisia del ceto dirigente italiano, il processo fino all’assoluzione definitiva che suonerà paradossalmente come una condanna.


PIERRE CLÉMENTI, figlio di padre ignoto e madre còrsa, nasce a Parigi il 28 settembre 1942. Attore e regista, ribelle e anticonformista, esordisce nel teatro off parigino. Il suo ruolo in Bella di giorno di Luis Buñuel lo porta alla notorietà e lo lancia nel mondo del cinema sia francese che italiano. Gli anni tra il 1967 e il 1971 sono i più proficui della sua carriera cinematografica: tra i film a cui partecipa, Partner (1968) e Il Conformista (1970) di Bernardo Bertolucci, I Cannibali di Liliana Cavani (1969), Porcile di Pier Paolo Pasolini (1969), Bella di giorno (1967) e La via lattea di Luis Buñuel (1970), Le lit de la vierge (1969) e La cicatrice intérieure (1971) di Philippe Garrel, Cutting heads di Glauber Rocha (1970). Clémenti, attraverso i suoi personaggi, esprime anni di profondo cambiamento socioculturale e di grande rinnovamento linguistico della scena cinematografica italiana e francese. Parallelamente alla sua passione per la recitazione Clémenti si cimenta anche nella realizzazione di cortometraggi sperimentali: La révolution… (1968), Visa de censure (1967-75), New Old (1978), A l’ombre de la canaille bleu (1978-85), Soleil (1988). Nell’estate del 1971 viene arrestato per detenzione di droga e incarcerato per più di un anno nelle prigioni di Rebibbia e di Regina Coeli a Roma. Rilasciato per insufficienza di prove, non potrà più far ritorno in Italia. In seguito a questa esperienza scriverà il libro “Quelques messages personnels“. Pierre Clémenti muore il 27 dicembre 1999 all’età di 57 anni.


SIMONE BENVENUTI è traduttore dal francese e insegna come docente a contratto dell’università LUMSA a Roma.


Informazioni aggiuntive

Peso 0,15 g
Dimensioni 12 × 19 × 0,8 cm
ISBN

978-88-87847-12-3

Lingua

Italiano

Lingua originale

Francese

Titolo originale

Quelques messages personnels

Traduttore

Simone Benvenuti

Foliazione

VIII-148 pp., br.

Prima edizione

3 dicembre 2007